
Frizzi alle prese con una gaffe all'Eredità
Scivoloni, sfondoni, errori madornali e vuoti culturali da far venire il mal di stomaco. La storia più recente dei quiz nostrani ha messo in evidenza come, in molti casi, la preparazione culturale non costituisca la conditio sine qua non per partecipare a trasmissioni del genere. Su tutti, spicca al riguardo L’Eredità, il quiz più longevo della tv italiana, i cui concorrenti si sono ritrovati spesse volte in veri e propri vicoli ciechi. Ecco alcuni episodi degni di nota.
L’Eredità e Avanti un altro: gli scivoloni madornali
Emblematica, al riguardo, la sfida dei calci di rigore andata in onda lo scorso 16 aprile. Le concorrenti Tania e Deborah, rispettivamente sfidante e campionessa in carica, sono incappate in uno sfondone dopo l’altro, di fronte all’incredulità di Fabrizio Frizzi. A far cadere la prima è stata una domanda di politica interna: “Chi è il nostro attuale Presidente del Consiglio?“, le è stato chiesto dal padrone di casa del quiz. “Sergio Mattarella“, ha risposto prontamente la malcapitata. Se in quella circostanza il presentatore ha cercato di arginare l’imbarazzo creatosi, chiamando in causa la questione emotiva, (“Presidente Mattarella è il Presidente della Repubblica, come sapevi prima dell’emozione che ti ha travolto. Diciamo così“), non ha potuto invece limitare in alcun modo l’effetto esilarante suscitato dal secondo scivolone di giornata. Alla domanda di curiosità “di cosa sono fatti i tradizionali zoccoli olandesi?“, la campionessa Deborah ha pensato bene di replicare con un “Di peli di mucca“. Ironica la chiosa di Frizzi: “Una risposta che ci deve far riflettere per trenta secondi“.
Non si salva neppure la geografia. Fra le gaffe che hanno fatto il giro del web non si può non citare quella di cui si è reso protagonista il giovane Leonardo, durante la puntata andata in onda lo scorso 8 gennaio. Nella parte iniziale del gioco dal titolo ‘l’una o l’altra’, al concorrente è stato posto un interrogativo apparentemente piuttosto semplice: “Il versante italiano del Monte Bianco si trova…“. Due le opzioni di risposta: Valle d’Aosta e Sardegna. Dopo averci pensato su un attimo, ecco arrivare lo scivolone (“Sardegna“), accompagnato dal rumoreggiare del pubblico in studio.
Madornali sviste geografiche sono state peraltro rintracciate di recente anche in Avanti un altro. Alquanto significativi gli sguardi attoniti che si sono scambiati Paolo Bonolis e Luca Laurenti di fronte alla convinzione di una concorrente che l’America fosse la risposta più giusta al quesito “Qual è lo stato più esteso dell’Europa?“.
Se la geografia si è rivelato il tallone d’Achille di molti partecipanti ai quiz nostrani, la situazione non migliora di certo spostandoci sul versante storico. Tornando al quiz di Rai 1, da sottolineare come le migliori “perle” al riguardo si siano mostrate durante il gioco ‘I Fantastici quattro’. In particolare, nel marzo dello scorso anno ci furono due casi emblematici di “riscrittura”, ai limiti del fantasy, della storia più recente. Mentre “gli albori della seconda guerra mondiale” furono collocati (ebbene sì!) nel 1969, il titolo ’Roma liberata’ pare sia apparso nei quotidiani del 1981 (?). Fra tutti, però, lo sfondone che si candida di diritto alla palma d’oro per il momento televisivo più imbarazzante ha a che vedere con il dittatore nazista. Chiamati ad indicare l’anno in cui “Adolf Hitler viene nominato cancelliere“, i concorrenti hanno inanellato, uno dopo l’altro, una grottesca sequela di sfondoni ben oltre i limiti del verosimile: 1948, 1964, 1979, queste le risposte fornite, non senza una certa nonchalance.
L’Eredità e Avanti un altro: due quiz a confronto
La questione, aldilà dell’ironia o del sarcasmo che le lacune culturali mostrate in video possano generare, nasconde sullo sfondo una riflessione ben più ampia. In primis, bisogna sottolineare che non tutti i quiz sono fatti della stessa pasta. Mentre ad Avanti un altro, show cucito tutto intorno alla sinergia della coppia Bonolis – Laurenti, il fattore prettamente culturale costituisce quasi un elemento secondario ai fini della narrazione televisiva, spesso oscurato a vantaggio del carisma e delle gag dei due padroni di casa, lo stesso non può certo dirsi per L’Eredità. Il quiz della prima rete del servizio pubblico ha fatto della cultura, sin dai suoi albori, l’elemento cardine della sua stessa struttura. Stupisce, di conseguenza, assistere a scivoloni tanto evidenti quanto evitabili. Segno di un generale impoverimento culturale della nostra società o precisa strategia da parte di chi si occupa dei casting a Magnolia e Rai1 di anteporre nella scelta del concorrente la sua resa televisiva alla sua cultura?